Suzuka, Giappone – Scrivere la storia ha sempre un sapore speciale, ma farlo divorando l’asfalto rovente del leggendario circuito di Suzuka assume i contorni dell’epica. Il sipario è calato sulla 8 Ore di Suzuka 2025 con un’impresa memorabile: il team Honda HRC ha firmato la sua quarta vittoria consecutiva, un trionfo che non è solo un numero nell’albo d’oro, ma la dimostrazione di una superiorità schiacciante fatta di strategia, cuore e talento. Con questo successo, il 31° totale, la casa dell’Ala Dorata ribadisce chi comanda nella maratona più affascinante del Sol Levante.

Un trionfo nel caldo torrido: la quarta sinfonia HRC
Domenica 3 agosto, ore 11:30. Quando si spengono i semafori, l’aria a Suzuka è già una cappa di calore soffocante, con il termometro che segna 37°C. Il banco di prova ideale per separare i piloti dagli eroi. In questo scenario, il team Honda HRC ha composto la sua sinfonia perfetta. Partiti dalla pole position a bordo della loro Honda CBR1000RR-R SP, Takumi Takahashi e Johann Zarco hanno affrontato la sfida con una formazione a due, sobbarcandosi un carico di fatica disumano. È stata una marcia inarrestabile verso un obiettivo che è stato conquistato con sudore, lucidità e una performance impeccabile.
La mossa vincente: due piloti e una strategia a sette soste
In una gara di endurance, la velocità è nulla senza una strategia sopraffina. E qui, Honda HRC ha giocato la sua carta vincente. Mentre i principali rivali, a partire dall’agguerrito YAMAHA RACING TEAM, pianificavano la gara su otto pit stop, il muretto HRC ha osato con una strategia a sette soste. Questa mossa, tanto audace quanto rischiosa, si è rivelata il capolavoro tattico che ha deciso la corsa. Ha richiesto stint più lunghi ai piloti, una gestione maniacale del consumo e una condizione fisica d’acciaio. A completare il quadro, una squadra di meccanici che ha eseguito cambi gomma e rifornimenti con rapidità chirurgica, confermandosi la più veloce della pit lane. Velocità in pista, perfezione ai box: la ricetta per una storica vittoria Honda a Suzuka.
Brivido finale: la Safety Car rimescola le carte, ma Zarco non perdona
La gara è stata un monologo Honda per larghi tratti, ma la 8 Ore di Suzuka non regala mai nulla. A circa un’ora dalla fine, due interventi della Safety Car hanno rischiato di mandare all’aria il capolavoro HRC. Il vantaggio, faticosamente costruito, si è eroso, e durante l’ultima sosta Johann Zarco si è ritrovato a inseguire la Yamaha di Locatelli. È qui che è emersa la freddezza del campione. Il pilota francese ha atteso il rientro ai box del rivale e si è ripreso la leadership con autorità, involandosi verso la bandiera a scacchi e gestendo il finale con la lucidità di chi sa di essere il più forte.

Il record di Takumi Takahashi: settima perla per entrare nella leggenda
Se per HRC è stata una giornata di gloria, per Takumi Takahashi è stata la consacrazione definitiva. Con questo successo, il pilota giapponese ha messo in bacheca la sua settima vittoria personale alla 8 Ore, firmando un record storico e diventando il pilota più vincente nella storia di questa competizione. Una performance monumentale, che lo proietta direttamente nell’Olimpo del motorsport. “Sapevo che sarebbe stata durissima,” ha ammesso a fine gara un esausto ma raggiante Takahashi. Accanto a lui, un Johann Zarco che firma la sua seconda vittoria, formando una coppia imbattibile che ha trasformato una delle gare più dure al mondo nel palcoscenico della loro grandezza.
